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dai GIORNALI di OGGI

I medici possono denunciare i clandestini

Passa l'emendamento della Lega.

2009-02-05

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CORRIERE della SERA

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2009-02-05

sì anche alle ronde dei cittadini (non armate) e al registro dei senzatetto

Dal Senato via libera al ddl sulla sicurezza

I medici possono denunciare i clandestini

Passa l'emendamento della Lega. Approvata anche la tassa sul permesso di soggiorno. Il testo va alla Camera

Il leghista Federico Bricolo (Newpress)

Il leghista Federico Bricolo (Newpress)

ROMA - Il Senato ha approvato il disegno di legge sulla sicurezza che ora passa all'esame della Camera. I voti a favore sono stati 154, 114 i contrari. Tra i punti principali la tassa sul permesso di soggiorno (potrà andare dagli 80 ai 200 euro), la schedatura dei senzatetto, la possibilità per i medici di denunciare i clandestini, la legalizzazione delle ronde di cittadini non armate. Mercoledì governo e maggioranza erano stati battuti tre volte. La Lega esulta, l'opposizione attacca parlando di "norme vergogna" e "anti-umanitarie". Rifondazione comunista e la Cgil invitano i medici all'obiezione di coscienza.

EMENDAMENTO LEGHISTA - I medici dunque potranno denunciare gli stranieri irregolari. Il Senato ha approvato l'emendamento presentato dalla Lega, primo firmatario il capogruppo Federico Bricolo, che cancella la norma secondo cui il medico non deve denunciare lo straniero clandestino che si rivolge alle strutture sanitarie pubbliche. Duro attacco dell'opposizione, che aveva chiesto il voto segreto perché l'emendamento, secondo Giovanni Procacci (Pd), "è in palese violazione della Costituzione". Il presidente del Senato Schifani ha respinto la richiesta e si è proceduto con il voto elettronico: i sì sono stati 156, 132 i no, un astenuto.

"MEDICI RIDOTTI A DELATORI" - Prima del voto l'opposizione si era appellata al buonsenso per non introdurre una norma che "riduce il medico a fare il delatore", costringendo i clandestini a "non farsi curare per paura". Il senatore Daniele Bosone ha detto che questa norma "straccia il codice deontologico dei medici" e si corre "il concreto rischio di incentivare una medicina parallela che gli illegali utilizzeranno per non trovarsi a essere denunciati se vanno in ospedale o da un medico". Il rischio, aggiunge Bosone, è che "clandestini con malattie che portano dal loro paese non si facciano curare" con conseguenze per la stessa sanità pubblica. Secondo Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd, è stato "valicato il passo che distingue il rigore della legge dalla persecuzione". La senatrice del Pd Mariapia Garavaglia parla di norma razzista e di "pagina buia e vergognosa per il nostro Paese". Duro anche il presidente dei senatori dell'Udc Gianpiero D'Alia: "Con il voto di mercoledì il Parlamento ha voluto dire che un governo non deve essere né cattivo, come dice Maroni, né buono, ma semplicemente giusto. Questo è lo stato di diritto, oggi siamo alla barbarie".

SCHIFANI - A difendere l'emendamento è stato il presidente del Senato Renato Schifani rispondendo proprio alle critiche dell'opposizione e motivando così il no alla richiesta di voto segreto: se la norma "violasse o impedisse la possibilità di accedere al servizio sanitario nazionale - ha spiegato -, allora sarebbe un mancato rispetto della persona umana, ma questa norma non impedisce allo straniero di presentarsi presso le strutture del sistema sanitario nazionale". Il leghista Bricolo ha replicato con durezza alle rimostranze del Pd: "Voi siete i razzisti, sempre e comunque dalla parte degli stranieri, prima degli italiani onesti che pagano le tasse. È la nostra legge, e non ci sfiorano le critiche. Da oggi sulla sicurezza si cambia rotta: abbandoniamo il buonismo fallimentare dei governi precedenti, d’ora in poi sarà lotta dura all’immigrazione clandestina e alla criminalità".

IL TESTO UNICO - L'emendamento al ddl sicurezza approvato da Palazzo Madama sopprime il comma 5 dell'articolo 35 del decreto legislativo del 25 luglio 1998, n. 286, ossia il Testo unico di disciplina dell'immigrazione. L'articolo in questione recita: "L'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano".

CGIL: DISOBBEDIENZA CIVILE - Fortemente contraria la Cgil, che valuterà "quali siano le iniziative più efficaci per scongiurare l'applicazione della norma, prime tra tutte la disobbedienza civile e l'obiezione di coscienza", come spiegato da Carlo Podda, segretario generale Funzione pubblica Cgil. "L'emendamento - ha aggiunto - rappresenta il degrado culturale, valoriale e politico che attraversa la maggioranza di centrodestra sul tema dell'immigrazione. Rappresenta, inoltre, una grave lesione del principio di universalità del diritto alla salute". Sempre nella Cgil, la segretaria confederale Morena Piccinini e il responsabile dell'ufficio per le Politiche dell'immigrazione dell'organizzazione Pietro Soldini parlano di "legge non solo cattiva ma anche razzista". Invita i medici all'obiezione di coscienza anche il segretario del Prc Paolo Ferrero, che parla di "provvedimento razzista, di chiaro stampo neo-nazista e, soprattutto, dannoso e stupido. Bene ha fatto la Cgil a invitare i medici e tutto il personale sanitario all'obiezione di coscienza e alla disobbedienza civile. Un appello che vogliamo rilanciare come Rifondazione comunista, invitando i medici a rispettare innanzitutto il codice etico e deontologico della loro professione".

MEDICI CONTRARI - La norma incontra anche la contrarietà degli addetti ai lavori. Il presidente della federazione degli ordini dei medici (Fnomceo) Amedeo Bianco parla di "norma che va contro l'etica e la deontologia e che si potrebbe rivelare un boomerang sul piano della salute pubblica". Durissimo il commento di Medici senza Frontiere, secondo cui in questo modo viene minato il diritto alla salute. "Una scelta che sancisce la caduta del principio del segreto professionale per il personale sanitario volto a tutelare il paziente come essere umano, indipendentemente da ogni altra considerazione. Potrebbe provocare una pericolosa marginalizzazione sanitaria di una fetta della popolazione straniera presente sul territorio" dice Kostas Moschochoritis, direttore generale di MSF Italia. L'organizzazione, tra i promotori della campagna "Non siamo spie", ha fatto appello alla Camera perché riveda la norma. E Gino Strada, medico e fondatore di Emergency: "Anche di fronte all'inciviltà sollecitata da una norma stolta prima ancora che perversa, sono certo che i medici italiani agiranno nel rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto della Costituzione e della Dichiarazione universale dei diritti umani".

MONDO CATTOLICO - I medici cattolici italiani si dicono contrari all'emendamento: "È una cosa molto grave - dice Vincenzo Saraceni, presidente dell'Associazione medici cattolici italiani - perché un conto è denunciare un criminale, un conto un clandestino. Mi auguro che i medici non ricorrano a questa possibilità. La speranza è che in sede parlamentare ci siano modifiche a una norma ingiusta". Sull'argomento è intervenuto anche l'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi: "I medici sanno qual è la loro deontologia e come affrontare e sciogliere questa questione. La solidarietà si sviluppa attraverso l'accoglienza, la condivisione e il rispetto della legalità. Si realizza soprattutto attraverso il rifiuto di qualsiasi discriminazione e quindi attraverso l'osservanza di una legge più profonda dentro il nostro cuore" (video).

L'ARTICOLO "ANTI-CLANDESTINI" - L'articolo 39 del ddl sicurezza - che include anche la norma sui medici - prevede inoltre il carcere fino a quattro anni per i clandestini che restano in Italia nonostante l'espulsione e fissa tra gli 80 e i 200 euro la tassa sul permesso di soggiorno. L'articolo è passato con voto segreto: 154 i sì, 135 no e un astenuto. Sì del Senato anche all'Accordo di integrazione per gli immigrati, ovvero il permesso di soggiorno "a punti". La norma, introdotta nel ddl sicurezza dalla Lega, viene però modificata con un emendamento del governo. Le modalità e il meccanismo saranno decise da un regolamento entro sei mesi dall'approvazione del disegno di legge. Il permesso di soggiorno sarà articolato per crediti (secondo lo stesso meccanismo della patente a punti) e in caso di azzeramento lo straniero verrà espulso. La proposta della Lega stabiliva una concessione di 10 punti iniziali con decurtazione in caso di violazione delle leggi, di non conoscenza della lingua e per non aver raggiunto un buon livello di integrazione sociale. Ora le modalità vengono invece delegate all'esecutivo.

RONDE DEI CITTADINI - Sempre nell'ambito del ddl sulla sicurezza, il Senato ha approvato l'articolo 46 che introduce le ronde dei cittadini, che dovranno essere armate. Gli enti locali potranno avvalersi della collaborazione di "associazioni volontarie di cittadini", si legge, per la segnalazione di "eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero di situazioni di disagio sociale agli organi di polizia locale e alle forze di polizia". Grazie all’approvazione di un emendamento del Pd, appoggiato dal governo e dal relatore, viene specificato che non dovranno essere armate e che non potranno "cooperare all'attività di presidio del territorio", come invece prevedeva il testo licenziato dalla Commissione.

REGISTRAZIONE SENZATETTO - L'articolo 44, anch'esso approvato, indica infine che i senzatetto devono essere schedati in un apposito registro. La schedatura avverrà entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge. La Lega l'ha spuntata anche sulla questione del carcere per i graffittari. Il Senato ha approvato alcuni emendamenti del Carroccio che eliminano la previsione del carcere per chi imbratta i muri delle città e riducono le multe previste della metà. Chiunque venda bombolette spray a minorenni con vernici non biodegradabili sarà punito con una sanzione amministrativa fino a mille euro. Infine un emendamento prevede che su beni, aziende o società sequestrate dallo Stato alla criminalità organizzata si estingueranno i crediti erariali, cioè non si dovranno più pagare le tasse arretrate.

05 febbraio 2009

REPUBBLICA

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2009-02-05

Con 154 sì, 135 no e un astenuto approvato l'emendamento della Lega

Il testo fissa da 80 a 200 euro la tassa per il permesso di soggiorno

Clandestini denunciati dai medici

Sì del Senato alla norma contestata

Nel decreto sicurezza approvati anche schedatura dei clochard e ronde padane

Il provvedimento passa ora all'esame della Camera

ROMA - I medici potranno denunciare all'autorità giudiziarie gli immigrati clandestini. Le persone senza fissa dimora saranno schedate. La tassa per il permesso di soggiorno è fissata da 80 a 200 euro. Autorizzate inoltre le "ronde padane" ma non armate. Dopo che il governo ieri è stato battuto tre volte sulla stretta sui centri di permanenza e sui ricongiungimenti familiari, oggi il Senato è andato avanti rapidamente nelle votazioni degli ultimi dei 55 articoli e ha approvato il disegno di legge sulla sicurezza pubblica con 154 voti favorevoli, 114 contrari e nessun astenuto. Il provvedimento passa ora all'esame della Camera.

Carcere e tassa permesso di soggiorno. Il Senato ha cominciato con l'emendamento della Lega che cancella la norma per cui il medico non deve denunciare lo straniero che si rivolge a strutture sanitarie pubbliche. L'emendamento, passato con 156 sì, 132 no, un astenuto, oltre a dare la possibilità ai medici di denunciare i clandestini che si rivolgono per cure alle strutture sanitarie pubbliche, prevede il carcere fino a quattro anni per i clandestini che rimangono sul territorio nazionale nonostante l'espulsione e fissa da 80 a 200 euro la tassa per il permesso di soggiorno.

L'appello dell'opposizione. Prima che il Senato desse il via libera alla possibilità del medico di denunciare i clandestini, l'opposizione si è appellata al "buonsenso" per non introdurre una norma che "riduce il medico a fare il delatore", costringendo i clandestini a "non farsi curare per paura". Venendo così contro ai più elementari diritti umani che vengono prima di quelli della cittadinanza. In particolare, il senatore Daniele Bosone, ha detto che questa norma "straccia il codice deontologico dei medici" e si corre "il concreto rischio di incentivare una medicina parallela che gli illegali utilizzeranno per non essere denunciati se vanno in ospedale o da un medico". Secondo Bosone, peraltro, il rischio che "clandestini con malattie che portano dal loro paese non si faranno curare" con conseguenze per la stessa sanità pubblica.

Nasce il registro dei clochard. I clochard che vivono in Italia dovranno essere iscritti in un registro nazionale che verrà istituito presso il ministero dell'Interno. L'Aula di palazzo Madama ha approvato l'articolo 44 del ddl sicurezza che prevede la schedatura dei senza fissa dimora da avviare entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge.

Sì alle "ronde padane". Il Senato ha approvato l'articolo 46 del ddl sicurezza che istituzionalizza le cosiddette "ronde padane". Nella norma si prevede, infatti, che gli enti locali saranno "legittimati ad avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini al fine di segnalare agli organi di polizia locale eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio ambientale". Ma, grazie a un emendamento del Pd, primo firmatario Felice Casson, le ronde non potranno girare armate e non potranno "cooperare nello svolgimento dell'attività di presidio del territorio" così come era stato previsto invece nel testo licenziato dalla commissione Giustizia del Senato.

Ok a norma contro apologia mafia sul web. Il Senato ha approvato nel ddl sicurezza l'emendamento proposto dal capogruppo Udc Gianpiero D'Alia, riformulato e quindi accolto dal governo, che vieta l'apologia o l'incitamento via Internet o telematica in genere dell'attività della criminalità organizzata, delle associazioni eversive, nonché di incitamento alla violenza sessuale, all'odio etnico, razziale e religioso. Fenomeni come quelli dei gruppi pro-Riina apparsi su Facebook, quindi, non saranno più ammessi.

Non più carcere per i writers. Alla fine la Lega la spunta e per i writers non si prevede più il carcere. Mentre le multe si riducono a meno della metà. L'Aula del Senato ha infatti approvato alcuni emendamenti del Carroccio che eliminano dal ddl del governo la previsione del carcere per chi imbratta i muri delle città. Si stabilisce anche che chiunque venda bombolette spray a minorenni con vernici non biodegradabili venga punito con una sanzione amministrativa fino a 1.000 euro. La nuova formulazione dell'articolo 7 del ddl, dunque, prevede che sia necessaria la querela di parte solo nel caso in cui vengano imbrattati "beni mobili"; per tutti i beni immobili e per i mezzi di trasporto pubblici o privati, si procederà d'ufficio. La multa per i writers va da 300 a mille euro; ma se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, la multa sale da 1.000 a 1.500 euro (nel testo licenziato dalla commissione era fino a 3.000).

Niente tasse arretrate su beni mafia sequestrati. Nel caso in cui lo Stato confischi beni, aziende o società alla criminalità organizzata si estingueranno i crediti erariali, cioè non si dovranno più pagare le tasse arretrate. L'Aula di palazzo Madama ha infatti approvato un emendamento al ddl sicurezza presentato dai relatori Carlo Vizzini e Filippo Bertelli.

(5 febbraio 2009)

 

 

L'UNITA'

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2009-02-05

Vince Maroni il cattivo: medici 'sceriffi' e permesso a punti

Che essere in regola sul territorio italiano fosse praticamente una lotteria, gli immigrati l'avevano capito da un pezzo. Ma ora che il governo ha introdotto il permesso di soggiorno a punti, nessuno ha più dubbi: la loro vita è appesa a un filo. Già, perché i punti si perdono non solo se si viola una legge. Te li tolgono anche se non parli bene italiano o se non hai raggiunto un buon livello di integrazione. E con questi presupposti, non sarà una passeggiata farsi largo tra le paure degli italiani.

Ora sarà il governo a stabilire nel dettaglio le modalità di applicazione della legge, ma il disegno tracciato dalla Lega è questo, basato tutto "sull'impegno a sottoscrivere specifici obiettivi di integrazione, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno". Non c'è neanche bisogno di dirlo: se arrivi a zero, te ne torni a casa.

È solo una delle pagine nere della nostra povera Italia scritte giovedì mattina al Senato. L'altra riguarda un divieto, una norma di civiltà. Quella per cui nessun medico che si fosse trovato a curare un immigrato senza permesso di soggiorno lo avrebbe potuto denunciare. Un'elementare difesa del diritto alla salute che ora, grazie ad un emendamento della Lega votato da 156 senatori, non c'è più. Non sono bastati i 132 voti contrari dell'opposizione, nemmeno l'unico astenuto avrebbe cambiato le cose. La follia securitaria è cieca, anche di fronte a chi è malato.

Contro la decisione della maggioranza, si leva un coro d'indignazione. Il Pd, che ha votato contro, si stupisce, per usare le parole di Anna Finocchiaro "che non si colga che si è superato il passo che distingue il rigore della legge dalla persecuzione". Al ministro Maroni, presente in Aula per festeggiare la vittoria della sua linea "cattiva", la Finocchiaro ricorda che "se un medico ora potrà denunciare un immigrato, allora il germe della paura porterà queste persone a non andare più negli ospedali per partorire o se avranno una malattia la nasconderanno. Questo – conclude la senatrice Pd – non è rigore, ma produce il timore di essere perseguitati". "Vergognoso" è l'aggettivo che usa anche Walter Veltroni, secondo il quale sotto c'è "un'idea inumana, un'idea sostanzialmente razzista, per me del tutto inaccettabile".

Insomma, la "cattiveria" che Maroni aveva minacciato contro gli immigrati è diventata puro razzismo. Morena Piccinini e Pietro Soldini della Cgil non hanno dubbi: "Sono razzisti gli emendamenti approvati al Senato nel pacchetto sicurezza, dalla tassa aggiuntiva per i lavoratori regolari che chiedono il rinnovo del permesso di soggiorno, nonostante lo stesso presidente Berlusconi avesse dichiarato di non condividerla, alla sostanziale sollecitazione ai medici a denunciare cittadini irregolari che accedono alle cure, per arrivare al soggiorno a punti. La Cgil – aggiungono i due dirigenti sindacali – denuncia l'imbarbarimento politico, culturale ed etico del governo e della maggioranza parlamentare che non esercita solo un' azione persecutoria verso i cittadini migranti, ma arriva a ledere la dignità e responsabilità dei medici e di tutto il personale sanitario rispetto ad un principio fondamentale del giuramento di Ippocrate qual è il segreto professionale".

Indignate le Acli, secondo le quali, spiega il presidente Andrea Olivero, "non si favorisce la sicurezza e la legalità producendo leggi ingiuste e inapplicabili. Non si possono introdurre nell'ordinamento giuridico principi contrari a quelli dichiarati e praticati nella vita professionale di medici e operatori sanitari". Anche il senatore teodem del Pd, Luigi Bobba, si chiede "che razza di coerenza hanno i cattolici del Pdl che, da una parte, sulla dolorosa storia di Eluana Englaro fanno a gara ad intervenire e, dall'altra, se ne restano in silenzio e votano senza esitazioni un provvedimento indecente come questo".

L'unica speranza, resta l'obiezione di coscienza. Un medico, Gino Strada, fondatore di Emergency, si dice certo che "anche di fronte all'inciviltà sollecitata da una norma stolta prima ancora che perversa, i medici italiani agiranno nel rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nel rispetto, soprattutto, di chiunque si rivolga a loro avendo bisogno di un medico". Medici Senza Frontiere , che ha lanciato la campagna "Siamo medici e infermieri. Non siamo spie", si appella ora alla Camera dei Deputati perché riveda la decisione del Senato. L'associazione dei medici dirigenti esprime la sua "profonda disapprovazione" e si dice costretta "ancora una volta a constatare la preoccupante superficialità che il governo non perde occasione di dimostrare nei confronti dei problemi della salute e della sanità di questo Paese".

05 febbraio 2009

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-02-05

Sicurezza: via libera fra le polemiche

di Nicoletta Cottone

5 febbraio 2009

Sicurezza: primo via libera del Senato al decreto Maroni

Sicurezza: per Ferrajoli solo bombardamento mediatico

Primo via libera fra le polemiche al ddl sicurezza. L'aula del Senato ha acceso semaforo verde al provvedimento con 154 sì e 114 no.

Il provvedimento, che ora passa a Montecitorio, è stato approvato da Pdl, Lega e Mpa tra le critiche dell'opposizione. Pd, Idv e Udc si sono schierati contro norme ritenute "ingiuste" e "discriminatorie".

Il leader del Pd definisce l'emendamento della Lega al ddl, che consente ai medici di denunciare i clandestini, "vergognoso e razzista". Sdegno anche dalla Conferenza Episcolape Italiana. Domenico Segalini, vescovo di Palestrina e Segretario della commissione Cei per le migrazioni, sottolinea: "alla Chiesa competerá sempre di aiutare le persone in pericolo di vita. Le leggi sono votate secondo le regole della democrazia, ma noi continueremo ad aiutare poveri immigrati non regolari". Quindi, precisa Segalini "le indicazioni che daremo alle realtá di base sono quelle del rispetto delle leggi ma al di sopra di tutto c'è il rispetto della salute".

Ecco le novità contenute nel ddl.

Gli immigrati clandestini potranno essere denunciati se si recheranno al pronto soccorso. I clochard saranno schedati. Fissata anche una tassa per il permesso di soggiorno da 80 a 200 euro. sarà un decreto Economia a stabilire l'entità della tassa, che si pagherà per il rilascio e il rinnovo del permesso di soggiorno ma per asilo, per la richiesta di asilo, per la protezione sussidiaria e per motivi umanitari. Previsto il carcere fino a quattro anni per i clandestini che rimangono sul territorio nazionale nonostante l'espulsione. Autorizzate inoltre le cosiddette ronde padane, ma non saranno armate: gli enti locali sono legittimati ad avvalersi della collaborazione delle associazioni tra cittadini al fine di segnalare agli organi di polizia locale eventi che possono arrecare danno alla sicurezza urbana o situazioni di disagio ambientale. A disarmare le ronde padane ha provveduto un emendamento del senatore del Pd ed ex pm Felice Casson: le ronde non potranno girare armate e non potranno affiancare le forze dell'ordine per il controllo del territorio.

 

Lo straniero che si trova illegalmente in Italia non rischia la reclusione, ma un'ammenda da 5 mila a 10 mila euro e l'espulsione. Su questo punto hanno pesato i rilievi dell'Unione europea e il rischio di una nuova emergenza carceri. In aula il Pd aveva provato ad abolire l'istituzione del reato di clandestinità, ma invano.Vietata, poi, l'apologia o l'incitamento via Internet o telematica in genere dell'attivitá della criminalitá organizzata, delle associazioni eversive, della violenza sessuale, dell'odio etnico, razziale e religioso. Fenomeni come quelli dei gruppi pro-Riina apparsi su Facebook, quindi, non saranno più ammessi. Non è più previsto il carcere per i writers, dimezzate le multe. È stato anche stabilito che chiunque venda bombolette spray a minorenni con vernici non biodegradabili venga punito con una sanzione amministrativa fino a 1.000 euro.

Dopo che il Governo ieri era stato battuto tre volte sulla stretta sui centri di permanenza e sui ricongiungimenti familiari, oggi il Senato ha chiuso rapidamente le votazioni degli ultimi dei 55 articoli del ddl sicurezza. A cominciare dall'emendamento della Lega che cancella la norma per cui il medico non deve denunciare lo straniero che si rivolge a strutture sanitarie pubbliche. L'emendamento del Carroccio all'articolo 39 del ddl sicurezza stabilisce che sia soppresso il comma 5 dell'articolo 35 del decreto legislativo 286/1988 che recita: "L'accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all'autorità, salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto, a parità di condizioni con il cittadino italiano". Il Pd aveva chiesto il voto segreto sull'emendamento, ma presidente del Senato, Renato Schifani, ha motivato il rifiuto a concedere il voto segreto spiegando che l'emendamento non inibisce "la possibilità di accedere al servizio sanitario nazionale". L'opposizione ha votato contro. Sconcerto hanno espresso i vertici di Medici senza frontiere, che nei giorni scorsi avevano lanciato un grido di allarme sull'emendamento del Carroccio. Il concreto rischio di segnalazione o denuncia contestuale alla prestazione sanitaria potrebbe provocare, secondo l'associazione, una pericolosa "marginalizzazione sanitaria" di una fetta della popolazione straniera presente sul territorio.

 

 

 

 

 

 

 

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